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Alba Fucens  - Una seconda volta  right

in Abruzzo - 2009

Alba Fucens - Martedì 31 Giugno 2009

Città degli Equi, dei Marsi e degli Orsini-Colonna. Gli scavi archeologici di Alba Fucens, iniziati nel 1949, sono stati ripresi nei mesi scorsi per portare alla luce altri reperti. La città di Alba si trova a circa cento chilometri da Roma e da Pescara, a circa 60 dall'Aquila, da Frosinone e da Rieti, a sette chilometri dalla città di Avezzano. Alba Fucens si trova su un rilievo ( 1.016 metri sul livello del mare), dominata a nord dalla catena dei monti del Velino(2487) e da quella della Magnola (2223). Si affaccia sui Piani Palentini dove si svolse la battaglia tra Corradino di Svevia e Carlo d'Angiò; a sud la città di Avezzano con la conca del Fucino. Dall'ubicazione della città si possono ammirare l'imbocco della Valle Roveto, il fiume Imele-Salto, 

il passo di Forca Caruso e delle Rocche. In questo territorio Alba Fucens ebbe un ruolo importante sia nell'età Repubblicana-Romana che nel medioevo con gli OrsiniColonna.Fu una città edificata in territorio degli Equi, un popolo combattivo che più volte ostacolò l'espansione di Roma verso i Marsi, i Peligni, i Vestini, i Marrucini, i Frentani, i Piceni, i Volsci e i Sabini. La conquista di Carseoli da parte romana fu una tappa importante per piegare gli albensi e raggiungere l'Adriatico. Alba Fucens servirà a Roma per avanzare verso la Puglia, Aufidenia (Alfedena alle porte del popolo sannita) nell'alto Sangro, fino a Venusia (Venosa) e Luceria (Lucera). Nel 458 a.C. gli Equi subiscono, assieme ai Volsci, la prima e dura sconfitta da parte di Cincinnato, ma il condotttiero romano non riesce a penetrare all'interno della fortezza. La conquista della indipendenza della città Equa è solo rimandata; ci riprova Camillo che si riprende una rivincita contro il forte e combattivo popolo degli Equi. I vinti, per la prima volta, dovranno sottostare all'occupazione ed alle perdite territoriali. Ma è solo nel 303 a.C. che gli Equi verranno definitivamente domati, dopo un susseguirsi di scaramucce e guerriglie. Due anni dopo, quattromila veterani vengono portati a Carseoli e la città entra a far parte
 

 

La prima volta che ci siamo andati - anno 2000

 

dell'orbita di Roma. Successivamente seimila veterani vengono trasferiti ad Alba Fucens. Carseoli ed Alba Fucens divengono colonie latine "Sine suffragio", in seguito diverranno municipi romani. Alba ormai diventa la città più popolosa ed importante della regione. Seimila coloni comportano quattro o cinque elementi per nucleo familiare che, schiavi compresi, significano una popolazione di circa trentamila abitanti, senza considerare i gruppi degli Equi già esistenti sul posto. Con la colonizzazione della città inizia un periodo glorioso per tutto il territorio. Dal punto di vista militare. Alba diviene una città-fortezza della penisola italica. Posta su un'altura isolata, cinta da mura ciclopiche, fedele a Roma per la presenza delle famiglie e dei coloni importati, ben collegata dalla via Tiburtina Valeria a Roma, è sede di confino di prigionieri di alto rango che vi risiedono con la numerosa corte. Ascritta alla tribù Fabia, ottenne da Roma il privilegio di battere moneta dal 302 al 263; in base alla Lex Iulia divenne Municipio nel 191. La fedeltà a Roma non venne mai meno sia durante le guerre di Annibale e sia durante la guerra sociale dalla Lega dei Marsi. Nel periodo imperiale ebbe una vita fiorente come attestano i monumenti e le iscrizioni venute alla luce con gli scavi archeologici. All incrocio di quattro strade, per chi proviene da Avezzano o da Massa d'Albe o da Forme, ai piedi della collina di Alba, si incontra un grosso rudere a forma poligonale denominato Arce o Archi, mura che difendevano una conduttura d'acqua che dal Monte Velino arrivava ad Alba, probabilmente un sifone protetto da enormi macigni . A circa due chilometri 

 

 

da Aree, dopo una salita, si trova la città . Fra tutte le città italiche, nonostante i terremoti, Alba ha conservato quasi inalterato il suo sistema di difesa cosi come la sua documentazione monumentale. Le sue mura risalgono alla fine del IV secolo a.C., conserva le quattro porte secondo i punti cardinali: la porta di Massa ad Est, quella Fellonica a Nord, la Massima ad Ovest e Sud; le strade sono percorribili come nell'antico tracciato. Dentro le mura si trovano le alture di S.Nicola (castello Orsini-Colonna), di S.Pietro e di Pettorino, all'interno dei rilievi si trova il pianoro della civita e le strutture utili per la vita cittadina, mentre gli edifici dì civile abìtazione disposti a ridosso e sulle pendici dei tre colli. L'ingresso alla città avviene attraverso la Porta di Massa da Est alla base della collina di Alba Vecchia dove nel medioevo è sorto il castello degli Orsini, distrutto dal terremoto del 13 gennaio del 1915.La cinta muraria della città è lunga quasi 3 chilometri con sacco di terra e pietra senza malta, i massi vanno da metri 2,80 a metri 3,80 di spessore, il tutto è tenuto da una cortina in opera poligonale con adesione di conci. Le opere difensive della città sono ben visibili tra la Porta Fellonica e la Porta Massima ad Ovest.

 

 

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